Cristiano Ronaldo, il giorno del giudizio: solo multa o è scandalo

Il jury dell'Uefa si esprime sull'esultanza in Champions: i precedenti parlano chiaro (soprattutto Simeone), per squalificarlo serve fantasia
Cristiano Ronaldo, il giorno del giudizio: solo multa o è scandalo© Alessandro Falzone/Agenzia Aldo Liverani sas

TORINO - Oggi la commissione disciplinare dell’Uefa emetterà la sentenza sul caso della esultanza di Cristiano Ronaldo in occasione di Juventus-Atletico Madrid. E’ altamente probabile che si tratterà di una multa, oscillante fra i 10 e 20mila euro, in linea con quanto comminato a Diego Simeone per lo stesso identico gesto, compiuto appena tre settimane prima. Al di là di ogni possibile arrampicata giuridica, la sentenza dovrebbe essere un copia e incolla da quella con cui è stato condannato il Cholo, non solo perché appare evidente agli occhi di tutti che i due gesti (o meglio gestacci) sono identici, ma anche l’articolo indicato dagli ispettori è il medesimo: quello numero 11 riferito alla condotta impropria. Un giudice, insomma, si trova di fronte a un caso che necessità di una trovata per uscire dalla strada segnata.

Anche perché, come se non bastasse il precedente fresco fresco di Simeone, la casistica degli ultimi tre anni non ha mai visto una squalifica di un giocatore per la violazione dell’articolo 11. Quando ci sono state squalifiche nelle quali era menzionato l’articolo 11 fra quelli violati, c’è sempre stata un’altra e più grave violazione, spesso dell’articolo 15. Come per Gigi Buffon che, effettivamente, ha preso tre giornate di squalifica per le vicende del finale di Real Madrid-Juventus 1-3, ritorno dei quarti di finale della scorsa stagione: Gigi era stato deferito per la violazione di norme legate all’articolo 11, ma anche all’articolo 15 che, a livello disciplinare, è certamente più grave dell’articolo 11, per il quale le condanne hanno sempre contemplato ammende, multe o richiami.

Via Douglas Costa. Poi si tratta per Zaniolo

C’è addirittura chi sostiene, anche fra gli avvocati esperti di diritto sportivo, che la multa di Cristiano Ronaldo dovrebbe essere inferiore a quella di Simeone (20mila euro) perché c’è un’ampia letteratura a sostegno del fatto che un allenatore ha più responsabiltà in termini di contegno rispetto a un calciatore e perché il gesto di Simeone è più epslicito, reiterato e inquadrato di quello di Ronaldo. Difficile che CR7 ne faccia una questione di migliaia di euro, per il portoghese è sufficiente che i giudici dell’Uefa non inventino cose strane e gli consentano, com’è giusto che sia, ddisputare la partita di andata all’Amsterdam Arena. E’ sereno nel ritiro del Portogallo e concentrato sulla sfida di domani a Lisbona contro l’Ucraina (Estádio da Luz). Il tutto mentre Emre Can spiega: «Non voglio valutare il suo gesto, ma dopo quello di Simeone all’andata va detto che uno come Ronaldo, vista la prestazione, è autorizzato a rispondere ed esultare come vuole. Tutti nello stadio sapevano a chi fosse indirizzata l’esultanza. Mi trovo benissimo con lui, sono stato contentissimo per la sua tripletta perché all’andata per lui non era stato facile. Ha dovuto ingoiare diversi bocconi amari e voleva rispondere, il modo in cui lo ha fatto, con quella tripletta, è però incredibile. Di Ronaldo posso dire che è un tipo tranquillissimo, con i piedi per terra. Non ostenta aloni da star e mi impressiona molto, è il primo a salutare, ringrazia per qualsiasi cosa. E si comporta così con noi compagni, i massaggiatori, gli allenatori, con tutti».

FOTO L'esultanza di Ronaldo nel mirino dell'Uefa

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