Juventus, Allegri con la guardia alta: «Rispetto per il Chievo: è una squadra viva»

Il tecnico alla vigilia del posticipo allo Stadium: «Cancelo nel tridente? Ancora no. Il poker di Zapata? Ronaldo non ha bisogno di stimoli»
Juventus, Allegri con la guardia alta: «Rispetto per il Chievo: è una squadra viva»© Marco Canoniero

TORINO - Comincia il girone di ritorno per la Juventus, impegnata domani sera contro il Chievo allo Stadium. Massimiliano Allegri fa il punto: «È la prima partita per la ripresa del campionato e bisogna riprenderlo seriamente contro il Chievo che con Di Carlo ha fatto 5 pareggi, una vittoria e una sconfitta. È una squadra viva, che ha ritrovato entusiasmo ed è tornata a credere nella salvezza. Noi dovremo avere rispetto del Chievo, correre, giocare bene e vincere la partita. Il resto sono chiacchiere. I 4 gol di Zapata stimoleranno Ronaldo? No, non ha bisogno di stimoli, lui si dà continuamente stimoli e obiettivi come tutti. Abbiamo portato a casa il primo trofeo della stagione e ora dobbiamo entrare bene nella seconda fase anche in campionato. Cancelo? Non lo vedo per ora nei tre davanti “alla Dani Alves”, ma non ci avevo pensato. Sarebbe una buona idea… Gli altri hanno recuperato, stanno tutti bene, Bentancur ha recuperato. Cancelo ha fatto bene a Gedda, dove potevamo far meglio in entrambe le fasi».

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GLI ALTRI INFORTUNATI - «Mandzukic vediamo di recuperarlo per la Lazio: è difficile, però vediamo. Barzagli sta “lavoricchiando” ed è in fase di recupero. Benatia è ancora fuori per l'infiammazione che ha avuto tra adduttore e pube. Cuadrado è “morto”… Pjanic è molto migliorato rispetto alla botta al polpaccio e vediamo in settimana di recuperarlo. Intanto domani non gioca perché è squalificato, avrà una settimana per recuperare».

LE SCELTE - «Non ci sarà turnover, ma alcuni giocatori cambieranno. Dietro uno tra Chiellini e Bonucci starà fuori e al suo posto giocherà Rugani. A destra ci sarà De Sciglio, a sinistra Alex Sandro. A metà campo può darsi che si giochi a tre oppure a due: se si gioca a due, giocheranno Bernardeschi e Douglas Costa assieme, se si gioca a tre ci sarà solo uno dei due. Devo portarmi dei cambi in panchina, oltre a Kean, anche perché potrebbe pure essere una partita incerta. E in porta gioca Perin».

BERNARDESCHI - «Non chiedo solamente a lui di crescere, ma lo chiedo a tutti e tutti i giorni. L'acquisto importante di gennaio, intanto, sarà Khedira. Quanto agli altri, è normale che dopo i traguardi raggiunti il rischio più grosso sia quello di adagiarsi un po'. Ma non deve accadere, altrimenti rischiamo di compromettere tutto, perché poi arriverà il turno delle tre partite in una settimana… Ogni giorno bisogna lavorare non per mantenere, ma per migliorare la condizione fisica e la qualità del gioco. E per farlo bisogna avere la testa giusta, mettendosi in discussione e venendo al campo per fare fatica e raggiungere gli obiettivi. Altrimenti avremo sempre alti e bassi. E perciò domani dovremo fare una partita aggressiva impattando subito bene».

I LIMITI - «Non chiudiamo le partite? Dobbiamo lavorare tanto su questo perché soprattutto nelle gare secche dove gli avversari non hanno possibilità di replica devi chiuderle, altrimenti le partite rimangono aperte. Bisogna capire che quando l'avversario sta per morire, va ucciso. Non deve sopravvivere: è una questione di testa, non di piede».

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FUTURO - «La Juve ha ancora margini di crescita anche a livello tecnico, soprattutto grazie alla volontà del presidente che vuole crescere continuamente anno dopo anno. Cosa ha questa società di unico? Ha un dna importante, che fa la differenza. Ma soprattutto tutti i giorni tiene il piede sull'acceleratore e lavora costantemente per migliorare. Altrimenti non riesci a combattere ogni stagione per raggiungere determinati obiettivi. Perché la cosa più difficile è lottare per la conquista dei campionati, perché tutti i giorni devi preparare ogni singola partita. In Champions è diverso: in Champions hai sei partite e poi gli scontri diretti. In campionato, invece, non puoi permetterti di avere dei momenti di pausa, altrimenti perdi: questa è la forza della Juve, lo dimostra la crescita dei giocatori quando vengono qui. Ma è una roba di testa, mentale».

SPINAZZOLA - «L'ho detto anche a Bologna: va via solo se arriva un sostituto. Lui è cresciuto molto, ma avrebbe bisogno di giocare tante partite e magari qui ne giocherebbe di meno. Ma se non arriva un sostituto, assolutamente Spinazzola non va via. Per il resto, di mercato non parlo».

DYBALA - «Paulo per noi è un giocatore importante. Non è una questione di gol o non gol segnati, perché le occasioni comunque le ha durante le partite. È chiaro che ora con Cristiano Ronaldo le azioni si concludono in modo più veloce, mentre negli anni scorsi con Mandzukic c'erano giocatori con caratteristiche diverse. Per arrivare in fondo bisogna fare tutti un saltino in avanti».

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TORINO - Comincia il girone di ritorno per la Juventus, impegnata domani sera contro il Chievo allo Stadium. Massimiliano Allegri fa il punto: «È la prima partita per la ripresa del campionato e bisogna riprenderlo seriamente contro il Chievo che con Di Carlo ha fatto 5 pareggi, una vittoria e una sconfitta. È una squadra viva, che ha ritrovato entusiasmo ed è tornata a credere nella salvezza. Noi dovremo avere rispetto del Chievo, correre, giocare bene e vincere la partita. Il resto sono chiacchiere. I 4 gol di Zapata stimoleranno Ronaldo? No, non ha bisogno di stimoli, lui si dà continuamente stimoli e obiettivi come tutti. Abbiamo portato a casa il primo trofeo della stagione e ora dobbiamo entrare bene nella seconda fase anche in campionato. Cancelo? Non lo vedo per ora nei tre davanti “alla Dani Alves”, ma non ci avevo pensato. Sarebbe una buona idea… Gli altri hanno recuperato, stanno tutti bene, Bentancur ha recuperato. Cancelo ha fatto bene a Gedda, dove potevamo far meglio in entrambe le fasi».

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