TORINO - Spariscono le strisce nella prossima maglia della Juventus. Non è ufficiale, ma quasi, perché le indiscrezioni che sono uscite in questi giorni su Internet e pubblicate sui social e sui forum dall’espertissimo team de La Maglia Bianconera, sono molto attendibili e dei bozzetti che pubblichiamo a centro pagina potrebbero cambiare pochi dettagli. La sostanza rimarrà quella di una maglia divisa perfettamente in due in verticale, metà bianca e metà nera con uno stile che i detrattori definiscono da fantino del Palio di Siena, ma sul quale Adidas punta tantissimo soprattutto per il mercato americano.
Intanto, però, il popolo bianconero di casa nostra è rimasto piuttosto sconcertato dalla scelta perché era abituato a discutere sullo spessore e sul numero delle strisce sulla prima maglia della Juventus, nessuno era pronto per la completa sparizione delle stesse. Come quasi tutti i cambiamenti radicali, insomma, il primo impatto è negativo. Un po’ come avvenne per il nuovo simbolo della Juventus che aveva disorientato i tifosi proprio perché completamente diverso da quello storico: non si trattava di un restyling ma di una rivoluzione. Lo stesso sta per accadere per le maglie, che tuttavia hanno un impatto emotivo sui tifosi maggiore e sono legate a una storia ultracentenaria. Le strisce bianconere, infatti, sono sulle maglie della Juventus dal 1902, ovvero da quando l’inglese Tom Savage (e non John come erroneamente viene riportato da alcune fonti storiche), giocatore e capitano della squadra ordinò uno stock di maglie in Inghilterra. Dovevano arrivare quelle rosse del Nottingham Forest per sostituire il rosa, ormai stinto, dei fondatori del 1897, ma invece un disguido portò a Torino una cassa con quelle del Notts County, il più antico club inglese ancora legato da un romantico e meraviglioso gemellaggio con la Juventus. Da allora hanno cambiato lo spessore, ma non sono mai scomparse, ecco perché l’impatto della nuova maglia potrebbe essere devastante per chi da sempre è abituato a un altro design.
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