Frosinone-Juventus 0-2: ci pensano Cristiano Ronaldo e Bernardeschi

Una fatica spaventosa, ma una vittoria pesantissima per la squadra di Allegri
Frosinone-Juventus 0-2: ci pensano Cristiano Ronaldo e Bernardeschi© LAPRESSE

TORINO - Una fatica spaventosa, ma una vittoria pesantissima, perché situazioni come quelle di Frosinone sono molto più difficili da quanto sembrano dal divano, con una squadra che si difende a oltranza e senza nessuna volontà di attaccare. Ma questa Juventus ha una volontà d’acciaio e una capacità di non arrendersi mostruosa, ben fotografata più che dal gol di Ronaldo che sblocca il risultato, dalla corsa sfrenata di CR7 al 95’ (novantacinquesimo!) che avvia il contropiede del 2-0 di Bernardeschi. Quando ci si chiede cosa significhi allenarsi come Ronaldo, si dia un’occhiata a quella progressione effettuata con 95 minuti di acido lattico nelle gambe. Per il resto si abituino i tifosi della Juventus: se già nelle scorse stagioni, l’arrivo della loro squadra in provincia trasformava la partita in una finale del mondiale per i padroni di casa, motivati il triplo e agonisticamente dopati dall’idea di fermare i campioni, con Cristiano Ronaldo in campo questo effetto viene moltiplicato per tre. E, infatti, il Frosinone gioca con una concentrazione e una cattiveria mai vista in queste prime giornate di campionato.

CATENACCIO - Il Frosinone non solo parcheggia il pullman davanti alla porta di Sportiello, ma ci lascia anche un paio di macchine in doppia fila: asserragliati sulla loro trequarti, gli uomini di Longo aspettano la Juventus schierati in 9 su due linee: una dietro la linea del centrocampo che va ad aggredire il portatore di palla e l’altra al limite dell’area dove va a creare una vischiosissima densità. Questo rende difficile la manovra della Juventus, che nel primo tempo, tra le scorie di Valencia e il ruvido difendersi del Frosinone (tanti i calci), si ingorga al limite dell’area. E crossa poco (9 volte contro le 14 di media nei primi 45’ delle precedenti gare). Ronaldo sfiora il gol due volte, Dybala si infila in area in tre occasioni, in una delle quali sta per arrivare al tiro venendo, però, bloccato in stile Nba. Il resto non è esattamente uno spettacolo, ma a calcio si gioca in 22 e se 11 rinunciano, per ovvie e comprensibili ragioni, diventa più complicato mettere in piedi uno show. Da imputare, tuttavia, alla Juventus c’è una mancanza di spinta sulle fasce laterali e un giro palla troppo lento per creare i presupposti dell’imbucata.

IL GOL - Il problema, per il Frosinone, è che alla lunga questa strategia non regge, perché la Juventus prima o poi la butta dentro, pur senza frizzare come un brut, troppa è la qualità dei singoli e una giocata si può inventare in qualsiasi momento. E anche se, con il passare dei minuti, si alza progressivamente il nervosismo dei bianconeri che sotto porta commettono errori tecnici non degni del loro livello qualitativo, alla fine è proprio Cristiano Ronaldo a risolvere la partita con un colpo da biliardo al 81’. Tiro di Alex Sandro respinto, Pjanic entra in area palla al piede e cerca il tiro che viene deviato da Salamon sui piedi di Ronaldo, partito sul filo del fuorigioco: CR7 batte un rigore in movimento e fulmina Sportello. Poi con i piani del Frosinone saltati, la Juventus segna il raddoppio addirittura in contropiede, con una corsa spaventosa di Ronaldo che al 95’ trova l’energia

I MIGLIORI - Potrebbe essere facile criticare Dybala, Ronaldo, Cuadrado, Pjanic o Mandzukic, gli uomini di maggiore classe della Juventus e che, in partite come queste, dovrebbero inventarsi la giocata o saltare l’uomo, ma considerato il contesto nel quale hanno dovuto giocare, meritano comprensione. Certo, da Dybala in particolare ci si aspettava qualcosa di più di una prestazione ordinata e volitiva: il suo talento può garantire di meglio. In compenso va sottolineato come l’ingresso di Bernardeschi (che ha giocato da mezzala) sia stato ancora una volta determinante: il ragazzo ha effettuato un salto di qualità mostruoso e adesso inizia a essere difficile utilizzarlo part time. E un discorso analogo si può fare per Cancelo, che entrato nel finale è stato più ficcante di Cuadrado. Felice conferma per Emre Can, bestiale nel suo dominio fisico e tecnico del centrocampo.

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