Darmian a duello, Juve e United al lavoro per l'intesa totale

Parte fissa del cartellino e bonus: i nodi. Il Manchester può scendere a 17 milioni, ma a patto che l'offerta di base aumenti. E Cancelo resiste
Darmian a duello, Juve e United al lavoro per l'intesa totale© Getty Images

TORINO - Chiamatele scaramucce, schermaglie, discussioni fra club comunque se non amici, almeno legati da un buon feeling. E Matteo Darmian rimane lì, sospeso fra il Manchester United che non fa nulla per trattenerlo ma vuole incassare il giusto e la Juventus che tratta, però non perde il sonno pur di riportare il terzino a Torino. Il motivo? Essenzialmente due: i bianconeri credevano di avere il giocatore in pugno e ora non intendono farsi “ricattare” per una mera questione di un paio di milionate di euro in più o in meno; esistono alternative credibili sul mercato, più giovani seppur più costose. Sta di fatto che pure ieri i bianconeri e i Red Devils hanno continuano a lavorarci su: la sensazione è che l’affare sia ancora estremamente fattibile, a meno che la distanza che attualmente separa le due società sia davvero un problema insormontabile (invece l’intesa con Darmian - quadriennale a 2,5 milioni di stipendio - non è mai stata in pericolo). Lo United, al momento, urla ai quattro venti che la fumata bianca si avrà solo se la Juventus offrirà i 20 milioni richiesti, vale a dire la stessa cifra (bonus inclusi) investita tre anni fa per un calciatore il cui contratto va in scadenza nel 2019 con un’opzione di ulteriore prolungamento fino al 2020 destinata a restare lettera morta.

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In realtà gli inglesi si accontenterebbero di 17 milioni con i bonus nel conto, tanto che la vera questione ruota attorno alla valutazione della parte fissa di domanda e offerta: l’ex Torino per i bianconeri vale 12 milioni più i premi, per i Red Devils almeno due in più. Tra chi non avanza una proposta al rialzo e chi, al contrario, rialza il tiro, nella tenzone dialettica “balla” il futuro di un 28enne che non vede l’ora di firmare per la Juve. Dall’entourage di Darmian, peraltro, anche ieri filtrava la forte impressione che l’affare non fosse in pericolo: è quello che tutti si augurano, United compreso visto che José Mourinho non sa cosa farsi di un giocatore che ha sempre “visto” pochissimo e sta per accogliere il terzino portoghese classe ’99 Diogo Dalot, atteso alle visite mediche a Carrington dove è già stato il brasiliano Fred, appena ingaggiato dallo Shakhtar Donetsk (firmerà per 5 anni).

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TORINO - Chiamatele scaramucce, schermaglie, discussioni fra club comunque se non amici, almeno legati da un buon feeling. E Matteo Darmian rimane lì, sospeso fra il Manchester United che non fa nulla per trattenerlo ma vuole incassare il giusto e la Juventus che tratta, però non perde il sonno pur di riportare il terzino a Torino. Il motivo? Essenzialmente due: i bianconeri credevano di avere il giocatore in pugno e ora non intendono farsi “ricattare” per una mera questione di un paio di milionate di euro in più o in meno; esistono alternative credibili sul mercato, più giovani seppur più costose. Sta di fatto che pure ieri i bianconeri e i Red Devils hanno continuano a lavorarci su: la sensazione è che l’affare sia ancora estremamente fattibile, a meno che la distanza che attualmente separa le due società sia davvero un problema insormontabile (invece l’intesa con Darmian - quadriennale a 2,5 milioni di stipendio - non è mai stata in pericolo). Lo United, al momento, urla ai quattro venti che la fumata bianca si avrà solo se la Juventus offrirà i 20 milioni richiesti, vale a dire la stessa cifra (bonus inclusi) investita tre anni fa per un calciatore il cui contratto va in scadenza nel 2019 con un’opzione di ulteriore prolungamento fino al 2020 destinata a restare lettera morta.

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