TORINO - Chiamatele scaramucce, schermaglie, discussioni fra club comunque se non amici, almeno legati da un buon feeling. E Matteo Darmian rimane lì, sospeso fra il Manchester United che non fa nulla per trattenerlo ma vuole incassare il giusto e la Juventus che tratta, però non perde il sonno pur di riportare il terzino a Torino. Il motivo? Essenzialmente due: i bianconeri credevano di avere il giocatore in pugno e ora non intendono farsi “ricattare” per una mera questione di un paio di milionate di euro in più o in meno; esistono alternative credibili sul mercato, più giovani seppur più costose. Sta di fatto che pure ieri i bianconeri e i Red Devils hanno continuano a lavorarci su: la sensazione è che l’affare sia ancora estremamente fattibile, a meno che la distanza che attualmente separa le due società sia davvero un problema insormontabile (invece l’intesa con Darmian - quadriennale a 2,5 milioni di stipendio - non è mai stata in pericolo). Lo United, al momento, urla ai quattro venti che la fumata bianca si avrà solo se la Juventus offrirà i 20 milioni richiesti, vale a dire la stessa cifra (bonus inclusi) investita tre anni fa per un calciatore il cui contratto va in scadenza nel 2019 con un’opzione di ulteriore prolungamento fino al 2020 destinata a restare lettera morta.