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TORINO - L’ammirazione di Paulo Dybala nei confronti di un altro brasiliano suona quasi come uno stimolo per Alex Sandro. «Uno dei migliori che abbia visto», così la Joya a France Football riaccende l’attenzione su uno dei problemi della Juventus in questi primi mesi di stagione: l’involuzione di Alex Sandro, passato dall’essere uno dei più desiderati al mondo in estate a rappresentare quasi un oggetto misterioso in autunno. «Sa essere decisivo, ma deve crescere e deve tornare quello dell’anno scorso», aveva ammonito Massimiliano Allegri in più di un’occasione. La grande notte del ritorno dell’Alex Sandro show è arrivata perché allo Stadium approda il Barcellona e non esiste un palcoscenico migliore, nella sfida decisiva nel girone di Champions League, per tornare a fare la differenza come succedeva di frequente anche solo qualche mese fa. Tanto che per l’ex terzino del Porto, pagato 26 milioni nel 2015, Chelsea e Manchester City erano pronti a follie economiche fuori dal comune: fino a 70 milioni pur di assicurarsi il brasiliano. E adesso?
IL RILANCIO - E’ presto per parlare di svalutazione, anche perché la stagione è ancora molto lunga. Ma di sicuro prestazioni e stato di forma attuali non viaggiano di pari passo con le cifre milionarie di luglio e agosto. Alex Sandro deve riprendere, nell’anno che porta al Mondiale, il ritmo incontenibile che aveva fatto innamorare i tifosi della Juve. E deve prendere esempio proprio dal connazionale ed ex compagno Dani Alves, pur agendo nella corsia opposta, quella mancina. E’ ciò che sta mancando alla formazione bianconera: imprevedibilità, capacità di saltare l’uomo, abilità nell’uno contro uno, facilità di cross e di verticalizzazione. Tutto questo e anche di più è parte del bagaglio tecnico di Alex Sandro: l’ha già dimostrato, può tornare a farlo.
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