© www.imagephotoagency.it
TORINO - La vera stagione di Daniele Rugani comincia oggi pomeriggio a Udine (ore 18). «Daniele giocherà», ha annunciato Massimiliano Allegri. Il rilancio del difensore non è casuale e non è dettato dai problemi fisici di Medhi Benatia. Il “Conte Max” agli schemi preferisce la psicologia e se dopo 32 giorni e 5 partite (di cui quattro panchine e una tribuna) ha deciso di ripiazzare il 23enne toscano al centro della Juventus è perché «l’operazione cattiveria» è andata a buon fine. Allegri stima Rugani almeno quanto i dirigenti, che in più occasioni hanno rifiutato offerte da 40 milioni (Napoli e Arsenal), e proprio per questo motivo nell’ultimo mese lo ha tenuto ai margini. Sembra una contraddizione in termini, ma in realtà non lo è.
LA TERAPIA - Non è stata una punizione, quella di Allegri, ma un modo semplice e diretto per toccare certe corde del ragazzo e fargli compiere l’ultimo salto di qualità. Un passo in avanti non tecnico - parliamo di uno dei migliori Under 23 del ruolo a livello mondiale - bensì mentale: fare il difensore nella Juventus significa avere il pelo sullo stomaco, sempre. Rugani è intelligente e ha recepito il messaggio: ha masticato il boccone amaro, ma invece di deprimersi e lamentarsi si è messo in discussione. Esattamente quello che gli chiedeva Allegri. Cinque partite ai margini (Torino, Olympiacos, Atalanta, Lazio, Sporting) hanno avuto l’effetto di un elettroshock sull’azzurro. Gli ultimi allenamenti hanno convinto Allegri. Udine per Rugani potrebbe diventare la classica partita spacca stagione. Non che nelle prime cinque presenze avesse fatto male, tutt’altro, ma oggi è un po’ come se iniziasse un nuovo film.
LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU TUTTOSPORT IN EDICOLA