Juventus, il 10 fa bene a Dybala: lo dicono i numeri

Con la nuova maglia l'argentino ha subito preso in mano la squadra, a differenza della passata stagione quando impiegò alcune settimane per carburare
Juventus, il 10 fa bene a Dybala: lo dicono i numeri© www.imagephotoagency.it

TORINO - La 10 logora chi non ce l’ha. Questo almeno sembra valere per Paulo Dybala, a cui la Juventus ha affidato la maglia che fu di Sivori, Platini, Baggio e Del Piero. Nomi che sono nella leggenda, come nella leggenda punta ad entrare la ‘Joya’ che sembra avere tutte le qualità per scrivere altre pagine gloriose del club bianconero. E magari salire un giorno su quel tetto d’Europa da cui l’anno scorso la truppa di Allegri è caduta sul più bello, nella finale di Cardiff persa contro il fenomenale Real Madrid di Zinedine Zidane, che a Torino aveva invece sulle spalle quel 21 che Dybala aveva scelto nelle sue prime due stagioni juventine proprio in onore del francese e di Pirlo. Solo numeri? Non proprio così se andiamo ad analizzare il folgorante avvio di stagione della ‘Joya’, che invece di farsi schiacciare dal peso del mito è parso giocare persino con più leggerezza del solito e ha deliziato i suoi tifosi con colpi di alta scuola e gol.

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NUOVA LINFA
Una partenza da top player per Dybala, che con il 10 sulle spalle ha già segnato 6 gol in 3 partite: prima la doppietta che ha riacceso momentaneamente le speranze all’Olimpico nella sfida di Supercoppa persa 3-2 con la Lazio (una magia su punizione e un rigore 'chirurgico'), poi la rete capolavoro contro il Cagliari nel debutto in campionato all’Allianz Stadium (dove ha colpito anche una traversa) e infine la tripletta che ha trascinato la Juventus a Marassi fino alla vittoria in rimomnta per 4-2. Dati significativi, che sembrano indicare una nuova consapevolezza nel talento di Laguna Larga, che in queste prime apparizioni è parso ancora più coinvolto nel progetto e uno dei leader dello spogliatoio con i suoi post sui social e i suoi scherzi, come nell'amichevole in famiglia a Villar Perosa dove con il microfono in mano si è improvvisato giornalista andando a intervistare i suoi compagni.

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LA DIFFERENZA COL PASSATO
Numeri importanti dunque quelli di Dybala in questo avvio, ben diversi da quelli della passata stagione quando invece l’inizio fu più faticoso per il fantasista argentino, che per la sua prima rete stagionale dovette aspettare il 27 settembre quando mise la sua firma nel 4-0 rifilato a domicilio alla Dinamo Zagabria nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League. Ancora più tempo servì in campionato, dove Dybala ruppe il ghiaccio solamente alla settima giornata nel 3-0 del 2 ottobre 2016 a Empoli, mentre nelle prime due partite rimase a secco contro la Fiorentina all’esordio (finì 2-1 per la Juve) e nella vittoria per 1-0 in casa Lazio si era limitato a un assist.

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TORINO - La 10 logora chi non ce l’ha. Questo almeno sembra valere per Paulo Dybala, a cui la Juventus ha affidato la maglia che fu di Sivori, Platini, Baggio e Del Piero. Nomi che sono nella leggenda, come nella leggenda punta ad entrare la ‘Joya’ che sembra avere tutte le qualità per scrivere altre pagine gloriose del club bianconero. E magari salire un giorno su quel tetto d’Europa da cui l’anno scorso la truppa di Allegri è caduta sul più bello, nella finale di Cardiff persa contro il fenomenale Real Madrid di Zinedine Zidane, che a Torino aveva invece sulle spalle quel 21 che Dybala aveva scelto nelle sue prime due stagioni juventine proprio in onore del francese e di Pirlo. Solo numeri? Non proprio così se andiamo ad analizzare il folgorante avvio di stagione della ‘Joya’, che invece di farsi schiacciare dal peso del mito è parso giocare persino con più leggerezza del solito e ha deliziato i suoi tifosi con colpi di alta scuola e gol.

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