Arnautovic non ci sta: stavolta vuole firmare lo scudetto dell’Inter

Tredici anni fa era dietro a Eto’o, Pandev, Balotelli e Milito: a disposizione ci sono otto partite per cercare di convincere i nerazzurri

Otto partite per far sì che questa seconda esperienza in nerazzurro, a distanza di tredici anni, non sia così tanto diversa da quella precedente, quando però era un ragazzo, ultimo della lista di Mourinho im coda a gente come Milito, Eto’o, Pandev e Balotelli. Marko Arnautovic, dopo essersi lasciato alle spalle il ko rimediato a Bologna il 9 marzo che l’ha tolto dai giochi per un mese, saltando fra le altre la gara di ritorno a Madrid, da un paio di giorni è tornato in gruppo e domani sarà in panchina a Udine, a disposizione di Simone Inzaghi per queste ultime otto giornate di campionato. Vincerà ancora uno scudetto, così come nel ’09-10, ma lo farà di nuovo da comprimario. D’altronde, con sole 6 presenze da titolare in tutta la stagione, difficile definire l’austriaco in maniera diversa. E pensare che in estate, quando l’Inter aveva deciso di virare su di lui dopo aver perso Lukaku e pensato e sondato altri attaccanti (da Morata a Scamacca, passando per Balogun e Taremi), Arnautovic, reduce da buone annate a Bologna con 24 gol in due campionati, sembrava destinato a un ruolo da protagonista. Anche perché Thuram in estate aveva fatto fatica e tutto lasciava pensare che “Arna” potesse diventare il nuovo partner di Lautaro. Tant'è che l’assist all'argentino all’esordio contro il Monza il 19 agosto, sembrava essere il prologo di qualcosa che poi non si è verificato. "Colpa" dell’esplosione del francese, ovviamente, ma anche di prestazioni iniziali non proprio esaltanti di Arnautovic che poi ha subito pure un brutto infortunio a Empoli il 24 settembre - distrazione alla giunzione miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra - che l’ha tolto dai giochi per 40 giorni. Così, l'austriaco è diventato una riserva e con quel fisico da granatiere ha ovviamente avuto più difficoltà a entrare in condizione, quella che probabilmente avrebbe trovato prima con maggiore continuità da titolare.

I numeri di Arnautovic

Per ora, come detto, Arnautovic ha giocato solo 6 gare dal primo minuto (3 in Serie A, 2 in Champions e 1 in Coppa Italia) su un totale di 29 presenze. Tre gli assist e solo 4 i gol, equamente distribuiti fra campionato, al Genoa e alla Salernitana, e Champions, al Benfica e nella gara d'andata con l'Atletico Madrid, quando però ne ha sbagliati tre che avrebbero potuto indirizzare in maniera diversa l'esito dell'ottavo di finale. Adesso per l'austriaco ci sono 8 partite per dare un colore differente alla stagione. A Udine partirà dalla panchina, poi magari a scudetto conquistato Inzaghi gli darà maggiori spazi - a lui come a Sanchez - per non spremere ulteriormente la "Tha-La". Occasioni importanti per dimostrare all'Inter di non aver sbagliato a investire la scorsa estate 8 milioni (4 per il prestito e 4 per il riscatto) più 2 di bonus. Arnautovic la prossima annata è destinato a diventare la quarta-quinta punta dell'Inter - sbarcherà Taremi e i nerazzurri puntano con decisione Gudmundsson, mentre Immobile si è offerto -, ma se dovesse arrivare un'offerta che permetta al club di non iscrivere a bilancio una minusvalenza (dunque intorno ai 5 milioni), tutto lascia pensare che la dirigenza non si opporrà. Arnautovic, però, cosa farà? Ecco perché queste 8 giornate potrebbero dare delle indicazioni, all'Inter, ma pure al giocatore per il suo futuro. 

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