Curva Nord Inter e criminalità organizzata: pubblicati i verbali dei dirigenti

Va avanti l’indagine della Procura di Milano: il caso è stato rivelato negli scorsi mesi da “Il Fatto Quotidiano”, che ha reso noti i contenuti dell’interrogazione

MILANO - Va avanti l’indagine della Procura di Milano sui rapporti fra la Curva Nord dell’Inter e la criminalità organizzata, in particolare la ’ndrangheta. Il caso è stato rivelato negli scorsi mesi da “Il Fatto Quotidiano” che nella sua edizione di ieri ha reso noti i verbali dell’interrogazione a cui due dirigenti dell’Inter - il presidente dell'organismo di vigilanza, l’avvocato Adriano Raffaelli, e il senior security manager, Gianluca Cameruccio -, sono stati sottoposti venerdì 15 marzo davanti alla Commissione consiliare antimafia del Comune di Milano. Come emerso da tempo, tutto parte dagli atti delle indagini della Digos su due omicidi, quello di Vittorio Boiocchi, un ex capo della Curva Nord, il 29 ottobre 2022, e dell’ultrà Dede Belardinelli, ucciso durante gli scontri del 26 dicembre 2018 prima di Inter-Napoli.

Raffaelli: "Richiamiamo l'attenzione dei calciatori"

Nel verbale di 40 pagine, ha riportato “Il Fatto Quotidiano”, quando all’avvocato Raffaelli è stato chiesto della presenza mafiosa in curva, il dirigente nerazzurro ha così risposto: «Il fatto che la curva possa essere infiltrata è qualcosa su cui stiamo molto concentrati. E fra l’altro, sulla quale richiamiamo l’attenzione anche dei nostri calciatori - ha dichiarato -. L’articolo del codice di giustizia sportiva che riguarda i rapporti con la curva ha come rubrica la prevenzione dei fatti violenti. Beh, questo è un articolo che dice come bisogna comportarsi, e la prima cosa che dice è: signori non dovete contribuire in alcun modo ai gruppi ultrà. Questa è una regola che viene seguita in maniera molto diligente e che viene inculcata anche ai nostri calciatori». Raffaelli ha poi spiegato come sia stata l’Inter a segnalare alla società “KissandFly”, titolare della gestione dei parcheggi interni allo stadio su concessione della società Mi-Stadio, la presenza fra gli addetti ai controlli di Giuseppe Caminiti, vicino a diversi boss mafiosi: «Caminiti è stato mandato via da “KissandFly” perché l’Inter ha detto che Caminiti non deve circolare (...) perché comunque era uno di quei personaggi che avevano dei comportamenti che non ci piacciono (...). Devo dire che quando abbiamo segnalato la cosa, “KissandFly” l’ha preso e l’ha mandato via». Inoltre i due dirigenti hanno pure spiegato come Inter abbia segnalato subito alla Digos i nomi dei soggetti che prima della finale di Champions a Istanbul hanno ritirato per poi distribuire i 1.000 biglietti consegnati alla Curva Nord per la partita contro il City.

R. C.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...