Inter, solo a Inzaghi manca un piano B: il deserto dietro Lautaro e Thuram

Da Belotti a Milik, fino a Okafor, Raspadori e Castellanos: tutte le grandi hanno punte in panchina che fanno gol, tranne i nerazzurri
Inter, solo a Inzaghi manca un piano B: il deserto dietro Lautaro e Thuram© LAPRESSE

Zero più zero, uguale a zero. Tra le big, soltanto l’Inter non ha ancora trovato gol dagli attaccanti di complemento, vale a dire - in rigoroso ordine di gerarchie - Marko Arnautovic e Alexis Sanchez. Un problema che l’ultima giornata di campionato ha evidenziato in modo netto. La Juve, dopo il gol rompighiaccio di Gatti, ha messo in sicurezza il derby grazie alla rete di Milik; la Roma ha reso pingue la vittoria a Cagliari anche grazie al gol di Belotti; la Lazio ha battuto l’Atalanta con un gol e un assist di Castellanos. Al menù vanno aggiunti i gol segnati dal Napoli a firma Raspadori e Simeone contro Genoa e Udinese e quelli di Okafor a Cagliari e con la Lazio, acuti che hanno contribuito a firmare il controsorpasso del Milan alla fine di un ciclo di partite che era iniziato con il 5-1 interista nel derby. Alexis Sanchez, titolare a Salerno, è ancora a secco e lo stesso vale per Marko Arnautovic che si è pure strappato a Empoli (era un rischio calcolato, visto il curriculum alla voce infortuni dell’austriaco a Bologna nell’ultima stagione).  

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Due gol pure da Correa...

Simone Inzaghi ha portato in prima squadra il primavera Sarr e può contare su Mkhitaryan e Klaassen - quindi a livello numerico, ha problemi relativi (al netto del fatto che Arnautovic dovrebbe rientrare a inizio novembre) -, il problema sta piuttosto nella qualità mostrata dai giocatori scelti per raccogliere l’eredità pesantissima di Edin Dzeko e quella di Joaquin Correa. A proposito: a San Siro nessuno vorrebbe rivedere mai più nemmeno dipinta sui muri la sua immagine, però il Tucu due gol li aveva segnati nelle prime 4 partite dello scorso campionato, con Spezia (3-0) e Cremonese (3-1). Quelle sono le gare in cui una squadra che alterna campionato e Champions, dovrebbero essere pane per gli attaccanti di complemento, invece Inzaghi con Sassuolo e Bologna - le due partite sbagliate dalla sua Inter fin qui in campionato - si è visto costretto ad affidarsi ai titolarissimi. Segno evidente di quanto sia palpabile nelle considerazioni di Inzaghi la differenza tra la “ThuLa” (ovvero Marcus Thuram e Lautaro Martinez) e chi è stato scelto per completare la batteria degli attaccanti. Non si fa peccato a pensare che né Arnautovic, tanto meno Sanchez, fossero prime scelte per il club e neanche le seconde, visto che se Scamacca non avesse preferito l’Atalanta all’Inter, oggi sarebbe in rosa al posto di Arnautovic. Però, sia l’austriaco sia il Niño Maravilla, sono stati voluti dall’allenatore e dai dirigenti per le caratteristiche che potevano aggiungere alla rosa (Arnautovic perché bravo a giocare di sponda e a far salire la squadra, mentre il cileno era apprezzato per la sua capacità di entrare subito in partita). Il problema è che tra le caratteristiche richieste a un attaccante ci sarebbe pure quella di fare gol. E solo i riservisti dell’Inter non ci sono riusciti ancora.  

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