Inter, Marotta: «Icardi-Juve? Un sondaggio, c'era da sistemare Higuain...»

L'ad nerazzurro smentisce la trattativa: «Non ci siamo mai seduti a un tavolo»
Inter, Marotta: «Icardi-Juve? Un sondaggio, c'era da sistemare Higuain...»© © Roberto Garavaglia - ag. Aldo Liverani sas

MILANO - Sondaggi, richiesta di informazioni, ma tutto qui. Nessuna trattativa. Beppe Marotta fino a qualche settimana fa era l'amministratore delegato della Juventus, adesso lo è dell'Inter e se c'è qualcuno che può inserirsi nel botta e risposta tra Wanda Nara e Piero Ausilio, è proprio il nuovo ad nerazzurro. "Fare sondaggi, in generale, rientra nelle attività comuni che ogni direttore sportivo deve fare direttamente o per interposta persona - afferma Marotta a margine della tavola rotonda "Financial Fair Play: come riformarlo" organizzato da 'Sciume' avvocati e commercialisti', in occasione della terza edizione del Premio Manager sportivo del 2018 -. Sicuramente, anche nell'ottica della sistemazione di Higuain (ora al Milan, ndr), potrebbe esserci stato un sondaggio. Piero Ausilio può confermare che non ci siamo mai seduti attorno a un tavolo per parlare di costi. Icardi resta un calciatore di alto livello ma non ha dato concretezza a un eventuale trasferimento importante dall'Inter alla Juventus".

CALCIO ITALIANO - Marotta parla in generale del nostro calcio, di un campionato italiano che "è sempre stato il migliore negli anni, oggi non lo è ma esprime un livello più che sufficiente. Purtroppo c'è un modello Juventus che sta andando fin troppo velocemente, con una media punti da record. Al di là della Juve, il resto esprime un livello competitivo molto interessante, di grande equilibrio. In questi anni sono cresciuti degli ottimi modelli in provincia, in cui il trading rappresenta un livello importante. Credo che l'Italia rappresenti un livello importante per il club e la Nazionale. Purtroppo - prosegue l'amministratore delegato dell'Inter - ci sono stati cambiamenti epocali con l'abbandono degli oratori e dei luoghi in cui è cresciuto anche un giocatore come Percassi (presente all'evento), caso particolare di ex calciatore oggi divenuto un grande dirigente. Ci sono casi negativi di ex calciatori che oggi sono in difficoltà, ma ci sono anche esempi virtuosi e l'Atalanta lo è anche per la stessa proprietà". Ora che è all'Inter si vedrà una squadra più italiana? "Sicuramente ne avremo una di profili vincenti. Io sono assolutamente neutrale tra italiani e stranieri. Nel nostro campionato le società di calcio sono passate da associazioni sportive a srl e società per azioni, quotate in borsa".

FAIR PLAY - "Il mecenatismo - prosegue Marotta - è lontano, siamo modelli di intrattenimento, che svolgono ruolo di spettacolo e devono avere attori importanti. Anche di 32 anni come Cristiano Ronaldo, ma comunque in grado di attirare l'attenzione di tutti. Che siano portoghesi o no, devono essere campioni che possono dare qualcosa di positivo". Marotta ha parlato anche di Fair Play Finanziario."Il calcio è cambiato molto con l'arrivo di nuovi investitori.Era normale introdurre nuove norme, bisognava creare un equilibrio competitivo. L'assioma per cui chi più spende vince non è assodato, la capacità e l'esperienza sono fondamentali per avere successo. Va sempre salvaguardato il rispetto del ruolo del direttore sportivo e di chi in società si adopera per raggiungere risultati importanti - spiega -. La nostra categoria non è molto considerata, ma ha all'interno risorse molto qualificate e che possono essere performate con la formazione. Faccio autocritica dicendo che il sistema non fa nulla per creare nuovi dirigenti.Parliamo di Fair Play Finanziario, ma siamo passati da un modello di mecenatismo a delle aziende che rappresentano importanti investimenti di capitali e la specificità di un mondo non sempre riconosciuta. Il FPF evidenzia il principio della tutela competitiva nel sistema".

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