Juventus-Napoli, quel mezzo punto che può dare lo Scudetto

Il duello per il titolo vede i bianconeri avanti di quattro punti allo scontro diretto: dopo aver trionfato a Napoli, agli uomini di Allegri può essere sufficiente anche non vincere per restare in vantaggio
Juventus-Napoli, quel mezzo punto che può dare lo Scudetto© ANSA

TORINO - Si riparte, a +4 sulla diretta inseguitrice e con il ritorno dello scontro diretto da giocarsi in casa: al netto di rovesciate subite e di rovesciate di pronostici augurate dagli antijuventini, la situazione vede ancora la Juventus con un discreto tesoretto da gestire in ottica titolo. Allegri, nella sua calma che dal dopo Madrid ha raggiunto vette olimpiche, ha ovviamente dichiarato che ci avrebbe messo la firma, come tutti i tifosi bianconeri, se gli si fosse stata proposta questa situazione a questo punto della stagione. D'altronde, anche se la Juve in vetta sembra la normalità, non bisogna assolutamente dimenticare di come fino a poco tempo fa fosse la squadra di Sarri la lepre che correva in testa alla Serie A con Dybala e compagni a rincorrere. «Arrivare allo scontro diretto a +4 era impensabile fino a due mesi fa; c’è un po’ di rammarico per la partita di oggi, ma sappiamo che il campionato non si sarebbe chiuso oggi in nessun caso, e non si chiuderà neppure domenica», il tweet del tecnico per eliminare ogni scoria velocemente e pensare solo al Napoli.

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LA GRANDE SFIDA - Domenica non si chiude il discorso scudetto, questo è vero, ma è chiaro che uno scontro diretto di questa portata e a questa distanza può influire in maniera più pesante dei tre punti in palio. All'Allianz Stadium però non è un incontro isolato, in un certo senso è il ritorno a distanza di mesi di una doppia sfida che all'andata ha sorriso ai bianconeri: era il 1 dicembre del 2017 e il calore del San Paolo veniva gelato non dalla temperatura ma dalla Juventus fredda e spietata. 1-0 sul tabellino, marcatore Gonzalo Higuain, quel Pipita al quale una frattura alla mano aveva provato a togliergli il ruolo di protagonista assoluto senza riuscirci e al quale i fischi dello stadio servirono solo per portare al massimo la sua carica agonistica. Quel Napoli volava, quella Juve gli inflisse la prima sconfitta stagionale.

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UN PO' DI DATI JUVE - La Juventus in casa ha giocato sedici partite fino a questo momento: lo score attuale è di quattordici vittorie, un pareggio (lo 0-0 con l'Inter, con i nerazzurri presi in giro dai social per aver parcheggiato il pullman allo Stadium) e una sconfitta, il 2-1 subito dalla Lazio con la doppietta dell'ex Immobile e il penalty fallito da Dybala a tempo scaduto. Quaranta gol fatti, cinque subiti all'Allianz Stadium: oltre ai due gol sopracitati, quello della Spal con Paloschi il 25 ottobre, di Ciciretti col Benevento il 5 novembre e infine l'unico subito nel 2018 da parte di un altro ex juventino, Bonucci, lo scorso 31 marzo. Il gol del capitano del Milan ha tra l'altro fatto sfumare il record di imbattibilità casalinga che Buffon avrebbe potuto migliorare ma che continua a mantenere (973 minuti). 

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NAPOLI, ZERO SCONFITTE FUORI CASA - Sedici partite giocate, dodici vittorie e quattro pareggi. Questo l'invidiabile ruolino di marcia del Napoli di Sarri che non ha mai subito una sconfitta lontano dal San Paolo finora in questa stagione, unico "zero" nelle statistiche del nostro campionato che ancora resiste, insieme a quello delle vittorie esterne del Benevento. Trentuno gol fatti, otto subiti lo score azzurro delle gare fuori casa: una solidità difensiva, quella messa in mostra dalla pretendente al titolo, che ha permesso di migliorare sensibilmente il rendimento complessivo in termini di punti rispetto alla scorsa stagione. Il Napoli infatti, con ottantuno punti in classifica, al momento ne ha dieci in più del campionato passato.  

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LO SCONTRO DIRETTO VALE TRE PUNTI...E MEZZO - Alla fine del campionato, in caso di parità di punti, per la formulazione della classifica finale e l’attribuzione dei titoli sportivi (scudetto compreso) si tiene conto degli scontri diretti. A termine di regolamento, fa fede l'oramai celebre locuzione "classifica avulsa", per intenderci. Il che ci riporta al concetto iniziale, quello per il quale Juventus-Napoli non vale solo tre punti, sia in termini psicologici che in termini concreti: è come se ci fosse in ballo un mezzo punto in più, che in caso di arrivo alla pari farebbe tutta la differenza del mondo. Ecco perché lo scontro tra i titani della Serie A di domenica è da avvicinare come concetto a quelli ad eliminazione diretta andata e ritorno che si giocano nelle coppe. Nello specifico, la Juventus parte dal vantaggio dell'1-0 del San Paolo e può quindi - sempre rimanendo all'interno di questa classifica particolare - "permettersi" anche di non vincere per restare avanti: ai bianconeri infatti basterebbe anche il pari per tenersi stretto questo "mezzo punto". Mezzo punto che sparirebbe però in caso di vittoria di misura degli ospiti, visto che il regolamento prevede solo un calcolo puramente aritmetico senza far pesare maggiormente i gol fuori casa: un 1-0 del Napoli a Torino avrebbe esattamente la stessa valenza di un 4-5, per fare un esempio esplicativo. 

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L'ULTIMA ISTANZA: IL JOLLY DELLA JUVE - A questo punto, se anche nella graduatoria "punti scontri diretti" e "differenza reti scontri diretti" Juventus e Napoli dovessero risultare in parità, sarebbe necessario raschiare a fondo il baule del regolamento e ripescare l'ultimo possibile criterio utile a dirimere la questione sull'assegnazione del titolo, prima di arrivare a lanciare una monetina in aria dopo aver scelto testa o croce (sì, è previsto anche il sorteggio come extrema ratio, ultima possibile soluzione): a fare la differenza, è proprio il caso di dirlo, sarebbe la "differenza reti generale", il jolly nelle mani di Allegri. La Juventus al momento ha 78 gol fatti e 19 subiti, un +59 che le consegna un vantaggio quasi incolmabile nei confronti del Napoli: gli azzurri, con 70 gol fatti e 23 subiti, si presentano allo scontro diretto con un +47 che non è abbastanza per insidiare i campioni d'Italia in carica. Infine, per dovere di cronaca, da segnalare l'ultimissimo calcolo previsto nella improbabile eventualità che la squadra di Sarri recuperi questo gap di dodici gol in sole cinque partite: a questo punto, prima della monetina più pesante della storia del calcio italiano ci sarebbe "il maggior numero di reti segnate in generale". 

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TORINO - Si riparte, a +4 sulla diretta inseguitrice e con il ritorno dello scontro diretto da giocarsi in casa: al netto di rovesciate subite e di rovesciate di pronostici augurate dagli antijuventini, la situazione vede ancora la Juventus con un discreto tesoretto da gestire in ottica titolo. Allegri, nella sua calma che dal dopo Madrid ha raggiunto vette olimpiche, ha ovviamente dichiarato che ci avrebbe messo la firma, come tutti i tifosi bianconeri, se gli si fosse stata proposta questa situazione a questo punto della stagione. D'altronde, anche se la Juve in vetta sembra la normalità, non bisogna assolutamente dimenticare di come fino a poco tempo fa fosse la squadra di Sarri la lepre che correva in testa alla Serie A con Dybala e compagni a rincorrere. «Arrivare allo scontro diretto a +4 era impensabile fino a due mesi fa; c’è un po’ di rammarico per la partita di oggi, ma sappiamo che il campionato non si sarebbe chiuso oggi in nessun caso, e non si chiuderà neppure domenica», il tweet del tecnico per eliminare ogni scoria velocemente e pensare solo al Napoli.

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