Il Torino abbatte l'Udinese 2-0: super Belotti spaventa la Juventus

A una settimana dal derby, i granata giocano bene e appaiono sempre più solidi ed equilibrati tatticamente: merito di Mazzarri. Segna N’Koulou, poi il Gallo firma una rete pazzesca alla... Weah! Il Var toglie un gol ai friulani
Il Torino abbatte l'Udinese 2-0: super Belotti spaventa la Juventus© Getty Images

TORINO - Una vittoria bella e pesante, meritata e spia di una rinascita progressiva. Il Toro ritrova il suo tridente, ritrova Belotti titolare, ritrova dopo quasi due mesi un suo gol spettacolare per potenza fisica e chirurgia tecnica, ma soprattutto trova in generale un’ulteriore conferma dei progressi che si vedono da tempo con Mazzarri, e che con la Samp avevano già lasciato un’impronta nel carattere e nel rendimento della squadra. Un gran bel segnale, sostanziale e psicologico, in vista del derby. Perché abbiamo visto un Toro solido, tatticamente molto ben equilibrato, sereno, capace di far bene cose normali e benissimo anche giocate speciali. Giù il cappello di fronte a Belotti (standing ovation nel finale, per lui) e a WM. La cronaca, ora.

SUBITO UN BRIVIDO - La partita comincia, Mazzarri (in tribuna: squalificato; in panca c’è Frustalupi) sfodera finalmente il tridente composto da Iago, Belotti, Niang (4-3-3), mentre Oddo si affida al 3-5-2 con l’ex granata Maxi Lopez e Lasagna in attacco. E l’Udinese crea subito un pericolo in area, salvo poi cominciare a subire la pressione granata (45 secondi e perde una brutta palla De Silvestri: si origina una mischia pericolosa con Maxi protagonista). Il Toro fa girare bene la sfera e inizia a lavorare sulle fasce così come per corsie più interne, grazie alla verve degli esterni offensivi e di Baselli e Obi. Rincon e Behrami, seppur con caratteristiche tecniche diverse (il friulano possiede un po’ più qualità e incisività), fungono da schermi davanti alle rispettive difese.

TRAVERSA DI IAGO - La manovra granata inizia a dare frutti, anche perché il ritorno di Belotti dal primo minuto dà alla squadra profondità e un inimitabile punto di riferimento per attaccare o alleggerire la pressione. Al 5’ una punizione di Iago a giro dalla fascia destra, dal limite dell’area, si stampa sulla traversa. Al 9’ da angolo testa di Burdisso: respinge quasi sulla linea Lasagna. Ma con la forza di un lampo l’Udinese passa, al 17’: sì, anzi no.

IL VAR ANNULLA LO 0-1 - Cross dalla destra, testa di Lasagna, traversa, mischia con N’koulou sfortunato protagonista, infine il tiro un po’ scombiccherato nel rimbalzo di Barak, ma angolato quanto basta per battere Sirigu da posizione ravvicinata. Di qui in poi, una lunga sospensione: l’arbitro Abisso alla fine va a vedere lo schermo, così, dopo 4 minuti ed evidentemente tanti dubbi, annulla per fuorigioco di 10 centimetri di Maxi sul cross per Lasagna (nella circostanza, l’argentino strattona anche Burdisso, che infatti cadendo si lamenta).

GOL MERITATO - L’Udinese copre bene gli spazi ed è insidiosa in contropiede, ma anche il Torino appare equilibrato tatticamente, e riesce a rimettere in carreggiata le dinamiche dell’incontro. Al 32’ Belotti serve di testa Niang che tira al volo in scivolata, Behrami devia in angolo. Subito dopo, il gol: corner perfetto di Iago e testa di N’koulou sul palo lontano, con buona tempestività e qualità nell’intervento. L’1 a 0 riscalda il Toro, che nel finale, attorno lo scadere, sfiora ripetutamente il 2: da centrocampo Burdisso lancia Belotti che s’invola verso Bizzarri e scarica d’esterno di prima, il portiere respinge in uscita disperata, quindi dal vertice dell’area Niang tira sul palo opposto a giro, e il portiere la devia ancora, stavolta in angolo. Infine la sua parata su un colpo di testa di De Silvestri. Al 45’, insomma, Il Toro si trova in vantaggio, con merito e intelligenza, su una buona Udinese, solida e non timorosa, ma ingrigitasi dopo il gol annullato.

AL 17’ IL TORO PASSA Al 3-4-1-2 - Ripresa, sostanziale equilibrio. L’Udinese spinge un po’ di più, il Toro non soffre particolarmente ma non riesce neanche a uscire dal guscio. Così Mazzarri, via Frustalupi, fa cambiare il modulo: entra Moretti per Obi e si passa 3-4-1-2 (che diventa 3-5-2 in fase difensiva).

IL GALLOOOOO! - ll Toro si ritrova immediatamente, sorprendendo l’Udinese, con Iago ora trequartista ora mezzala. E Niang più vicino a Belotti. E al 21’ trova il 2 a 0, assolutamente meraviglioso, salutato dallo stadio con un boato liberatorio: perché è realmente grandissimo il gol di Belotti, segnato a 57 giorni di distanza dall’ultimo, col Napoli. Il centravanti parte dalla sua metà campo superando in dribbling e in velocità, con una progressione infuocata e prepotente, prima Nuytinck e poi Samir: alla... Weah! E alla fine davanti a Bizzarri il Gallo insacca con un preciso diagonale. Assolutamente meraviglioso. Sembra d’incanto di essere tornati al miglior Belotti della scorsa stagione.

OVAZIONE FINALE - Entra anche Ansaldi, ora. Mezzala, al posto di Obi. I granata controllano, fanno trascorrere il tempo, certificano la loro solidità di squadra, equilibrata e serena. E finalmente riescono ad addormentare una partita. Così, l’ovazione finale, con nel cuore il derby in arrivo, è il meritato premio che tutto lo stadio concede ai giocatori. E a Mazzarri: ovvio. L’autore di questa rinascita progressiva. Applausi, WM.

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