Serie A Collovati: «Juventus-Inter? Ha prevalso la paura di perdere»

L'ex nerazzurro: «Un pari al sapore di nulla, non sono contenti i bianconeri, forse lo sono i nerazzurri per aver preservato l'imbattibilità»
Serie A Collovati: «Juventus-Inter? Ha prevalso la paura di perdere»© Inter via Getty Images

TORINO - "Ieri ha prevalso la paura di perdere, mi aspettavo un derby d’Italia più aperto, in passato era il derby dei Del Piero, dei Milito, Snejider, dei giocatori di talento, ieri mi è sembrata una gara più povera. Icardi, Perisic, Candreva, Higuain etc sono completamente mancati". Così Fulvio Collovati, ex Inter e Milan, ai microfoni di Italia nel Pallone, in onda su Radio2: "Un pari al sapore di nulla, non è contenta la Juve, forse è contenta l’Inter per aver preservato l’imbattibilità. Paradossalmente saranno felici Roma e Napoli "

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NAZIONALE - "Il problema non è stranieri e italiani, il problema è di mentalità. Vi ricordate con la Svezia? Hai faticato a tirare in porta, è mancato il guizzo, il gesto tecnico, il calciatore che ti porta ai mondiali. All’estero anche il Crystal Palace, di metà classifica - faccio un esempio - gioca un calcio che non si ferma mai, l’arbitro fischia poco, lo spettatore è più attratto. La debacle? E’ stato un insieme di cose, tutte confluite in quei 180 minuti. Non puoi incolpare un movimento,  in 2 partite avevi il dovere di fare almeno un gol, e qui chiami in causa le responsabilità dell’allenatore, la mancanza di carisma, le scelte sbagliate, è mancata la coesione del gruppo . Quando senti parlare di quelle riunioni, nello spogliatoio, senza Ventura... capisci molte cose".

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NUOVO CT - "L’allenatore per me potrebbe essere Mancini, dovete anche tener presente la disponibilità, Ancelotti ha già detto di no. Roberto è cattivo quanto basta, sa farsi rispettare, potrebbe essere quello giusto. Per il presidente di lega, dico ovviamente un nome tra i miei compagni dell’82, penserei a Tardelli, ma sappiamo che in realtà la scelta la fanno i presidenti dei club. Marco conosce il calcio e non scende a compromessi, ma la vedo dura. Io nella vita faccio altro e sono ben contento di fare altro, tutto può succedere nella vita, ma ho timore che il calcio non andrà nella giusta direzione".

MILAN - "Risultati che non mi lasciano indifferente, nonostante la mia esperienza al Milan sia stata in uno dei periodi più duri, la B, le contestazioni, chi ha operato aveva a disposizione 200 milioni in tasca, la possibilità di fare un progetto c’era, probabilmente sono state anche scelte le persone sbagliate, parlo di dirigenti ma anche di calciatori, sia chiaro. Nell’arco della stagione perdere un gol di testa dal portiere non pesa, il problema è che quel gol ti manda nella storia, succede ogni 30 anni. Il destino purtroppo ha voluto che toccasse al Milan, a 15 secondi dalla fine, sembra una stregoneria, un segno del destino".

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