Torino-Chievo 1-1: Baselli risponde a Hetemaj, che fischi alla fine!

I granata giocano male e vengono contestati anche dalla Maratona. Non solo non vincono, ma rischiano persino troppo con il Chievo. Gol di Hetemaj e Baselli. Belotti, irriconoscibile, sbaglia un rigore. E' un brutto passo indietro, dopo San Siro
Torino-Chievo 1-1: Baselli risponde a Hetemaj, che fischi alla fine!© LaPresse

TORINO - Non poteva che chiudersi con gli improperi, una partita(ccia) così. Tra palesi malumori popolari, e fischi sparsi, il Toro si è di nuovo sperso, per 90 minuti. Poi, alla fine di questo insulso 1 a 1 col Chievo (Hetemaj, quindi Baselli: tutto nei primi 45’), sono proprio scese bordate sulle teste dei granata, anche dalla Maratona. Per la prima volta, in questo campionato. Fischi e insulti. D’altra parte, la gente ha assolutamente ragione: è risultato troppo stitico, prevedibile e stagnante il gioco del Toro, per pensare di trovare lo spettacolo e la vittoria, e di ballare sulla cresta dell’onda, dopo lo scatto di orgoglio contro l’Inter, a San Siro, pre-sosta. E mica è stata solo colpa di Belotti, che peraltro ha fallito l’ennesimo rigore al 27’ della ripresa, al culmine della sua peggior prova in granata, chiaramente “frutto” dei problemi fisici (la scarsa forma) e più ancora dello shock Mondiale. Così, a conti fatti, questo punto non serve proprio a nulla, in ottica Europa. E, anzi, l’entusiasmo post Milano è già andato a farsi friggere. Perché il Toro ha mosso l’ennesimo passo indietro. Non appena si è trovato a dover fare lui la partita, con l’organizzazione tattica e la qualità dei fraseggi, si è di nuovo liquefatto. E va già bene ai granata che non l’abbiano pure persa, una partita così mal gestita, fin dall’inizio. E mai dominata, se non per sporadici tratti.

VALDIFIORI? NO, TU NO - Le formazioni. “Valdifiori giocherà”, aveva dettato sabato pomeriggio Mihajlovic, in conferenza. Invece, a sorpresa, il regista resta in panca e Sinisa conferma in toto la formazione di Milano, che era risorta contro l’Inter. Quanto al Chievo: tutto come previsto, attorno al 4-3-1-2 d’ordinanza, da opporre al 4-3-3 granata, con Birsa dietro a Meggiorini e Inglese. Si comincia, dunque.

SUBITO MEGLIO IL CHIEVO - L’inizio è di marca veneta. Il Chievo, ricco d’entusiasmo anche perché reduce dal pari col Napoli, è ben organizzato tatticamente, copre gli spazi, gli interscambi funzionano e mettono in difficoltà il Toro, a lungo. Castro, Radovanovic ed Hetemaj fanno filtro e fraseggiano con intelligenza, mentre la manovra granata è sovente asfittica, imprecisa, prevedibile. Anche perché troppe volte vediamo i giocatori di Miha fermi ciascuno sulla propria mattonella, con N’Koulou o Burdisso in possesso del pallone, ma senza saper chi lanciare. I clivensi sono invece più spigliati, e non a caso prima sfiorano l’1 a 0, poi lo realizzano per davvero. Al 6’ Castro colpisce il palo di testa, tutto solo: su cross lungo di Gobbi. Al 14’ invece la butta dentro Hetemaj, anche lui col cranio, anticipando anche con le brutte un molle De Silvestri, dopo un traversone di Cacciatore prolungato da Inglese. Il Toro invoca il Var, che (ovviamente per scelta degli arbitri) entra effettivamente in funzione: rete convalidata da Banti, il granata è più un pollo, che vittima di un fallo. A lungo andare, nonostante lo svantaggio, il Torino non decolla. L’organizzazione tattica del Chievo inibisce la sterile improvvisazione granata. Un tiro di Ljajic non fa primavera, mentre si fa male Castro (colpito da Rincon): brutta assenza per il Chievo, entra Bastien.

ALMENO LA PRESSIONE DA’ FRUTTI - Solo verso la mezz’ora il Toro riesce almeno ad alzare il baricentro e ad aumentare la pressione. Al 29’ da punizione cross di Ljajic, Burdisso in scivolata mette di poco fuori. Al 31’ duetto rapido Iago-Ljaic e passaggio smarcante per Baselli, che s’incunea in mezzo all’area, ma tocca incredibilmente fuori. Al 34’ il pareggio, a questo punto meritato, proprio col centrocampista: che devia di testa in pallonetto sul palo più lontano un buon cross di Obi, servito da Ansaldi, tra i migliori per le sgroppate sulla sinistra. Per la cronaca, tra i 90’ contro l’Inter e i primi 45’ con il Chievo, Baselli ha avuto 5 occasioni da gol: più che in tutto il campionato. E’ uno degli effetti benigni del passaggio al 4-3-3... Poi, al 40’, i granata sfiorano persino il 2 a 1: cross arretrato basso di Iago per Ljajic, che da dentro l’area incrocia al volo di poco a lato. Quindi il riposo, al termine di un tempo povero di spettacolo e intensità. Non esattamente quanto si sperava sulla sponda granata.

GALLO, NOOOOOO! - Sembra incredibile, ma anche la ripresa inizia con un Toro spento, opaco, messo sotto dai veneti (su tutto, un salvataggio miracoloso di Burdisso in scivolata su Hetemaj, al tiro da due passi). Maran sente l’odore del sangue, Mihajlovic quello della frittata. Anche perché si susseguono gli errori in fase di impostazione per il Torino: rumoreggia il pubblico, non a caso, anche davanti a un Belotti irriconoscibile, per numero di palloni persi. Mentre Ljajic, reduce dalla tournée asiatica con la Serbia, appare fin svuotato, oltreché stanco. Poi, al 20’, improvvisamente i granata si scrollano di dosso la polvere. De Silvestri va via bene sulla destra, centra, Iago colpisce al volo a botta sicura, ma Sorrentino la devia sulla traversa, quindi il Gallo sparacchia clamorosamente alto, da due passi. E un’occasione la spreca anche Ljajic, al tiro da dentro l’area, poco dopo: altra conclusione alle stelle. Adesso il trend della partita si è capovolto: e Sinisa prova a piazzare l’unghiata decisiva. Passa al 4-2-3-1, con Niang al posto di Obi. Ed entra in campo anche il Var: Banti guarda il monitor (fallo di Gobbi su Belotti) e al 27’ dà un rigore al Toro. Al 28’ il Gallo può tornare a sbloccarsi, dopo 60 giorni. Ma tira malissimo, e Sorrentino respinge in tuffo. Pochi secondi prima, Ljajic aveva espresso il suo malumore, vicino alla panca: pensava di tirarlo lui, evidentemente. Invece: ennesimo errore del Gallo dagli undici metri, in meno di un campionato e mezzo (4 rigori sbagliati su 6 calciati).

TORO SEDUTO, RADOVANOVIC ROSSO - Il flop dal dischetto narcotizza tutti i granata, nei fatti. La mossa di Miha è mettere Berenguer al posto di Iago, ma la manovra è di nuovo stagnante, e il Chievo torna a proiettarsi in avanti con fluidità, controllando meglio la fase del match. Al 33’ una botta da lontano di Radovanovic esce d’un nulla, con Sirigu impalato. Niang prova a metterci un pizzico di effervescenza sulla sinistra, ma è un fuoco di paglia. Stavolta Valdifiori entra per davvero, al posto di Rincon (41’; Pucciarelli per Birsa, sull’altro fronte ). Ma è tardi, per mettere ordine al fraseggio davanti alla difesa. Si chiude nel nervosismo generale: mezza rissa, e rosso per Radovanovic, al 43’. Poi la fine.

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