CHIESA 6
Comincia con il piglio adeguato, cioè per nulla amichevole he gli fruttano un paio di falli in avvio e la prima occasione del match dopo appena tre minuti: peccato calci sul portiere in uscita. Si conferma cinque minuti dopo con un tiro, sbilanciato, da fuori e così nobilita la statistica che lo vede l'unico sempre presente – anche se non da titolare – nella gestione Mancini in virtù dell'assenza per squalifica di Jorginho. Non era in perfette condizioni e infatti dura un tempo. Grifo (1' st) 6.5 Un altro esordio assoluto. L'italo-tedesco si presenta con la pesantissima numero 10 e con una voglia matta in corpo. Si danna e al 25’ costringe il portiere americano a un paratone con un bellissimo tiro da fuori. Buona presentazione.
LASAGNA 4.5
Un primo tempo frustrante a vedersi passare palloni fuori misura, radenti a mezza altezza, lunghi o corti. Come le maniche della sua maglietta, da macho – con Acerbi e Bonucci – nel fretto tagliente di Genk. Ma al 14' sbaglia l'occasione della vita, a tu per tu con Horvath, liberato da un filtrante di Bonucci. Nella ripresa fa pure peggio e gli tocca uscire tra i fischi. Politano (42' st) 7 Perché segna, ma soprattutto perché spezza un'incantesimo malefico.
BERARDI 5
Un bel colpo di testa su cross di Chiesa, poi si attorciglia nel dribbling quando dovrebbe liberarsi più in fretta del pallone. Buono, invece, il movimento a liberare la zona per gli inserimenti. di Emerson. Quando Mancini lo “inverte” di fascia, perde assai le misure ma costringe Horvath alla parata difficile al 38' con un bel tiro a giro. Però non dà mai il senso di essere “nel match” fino in fondo. Kean (17' st) 6 Accolto dagli applausi degli italiani di Fiandra, il debutto con l'azzurro dei grandi è già una notizia.
CT MANCINI 6.5
L'Italia non è brillante, e non c'era da aspettarselo con tutti questi cambi, ma comunque costruisce sei occasioni da gol. E' sull'efficacia lì davanti che bisogna, manco a dirlo, lavorare.
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