Un altro motivo che ha indotto la nostra giuria di ex campioni a votarla è stato il trasferimento record dell’ecuadoriano Moisés Caicedo venduto al Chelsea lo scorso luglio per l’equivalente di 133 milioni di euro (più 17 in bonus) che costituisce il primato assoluto nel mercato del Regno Unito. È stata una trattativa difficile?
«Quando ti siedi al tavolo e di fronte ci sono i dirigenti del Chelsea si sa che non è mai facile. Ma io sono un pokerista, in passato ho anche vinto “qualcosina” (ndr: circa 4 milioni di dollari nei tornei di Texas Hold’em) e quindi ero preparato. Se penso che avevo acquistato Caicedo nel mercato invernale 2021 per circa 25 milioni di sterline dal club ecuadoriano dell’Independiente del Valle, beh, direi che ho vinto un bel piatto... ».
Inoltre ha ceduto pure il campione del mondo argentino Alexis McAllister al Liverpool per 63,5 milioni di euro, bonus inclusi. Due colonne portanti del centrocampo che non ci sono più. Ma nonostante il pessimismo estivo dei media, i “Seagulls” continuano a far bene sia in campionato che soprattutto in Europa League.
«Ho trepidato e gioito giovedì ad Atene dove abbiamo vinto e ci siamo qualificati per la seconda fase di Europa League: per la prima piazza ce la giocheremo in casa col Marsiglia fra un paio di settimane, in caso di successo eviteremo i playoff. Sono molto contento una volta di più per aver scelto De Zerbi come allenatore: è un vincente, l’uomo giusto per noi. Un tecnico formidabile che sta facendo un lavoro enorme contribuendo alla crescita della squadra, dei giovani, di tutto l’ambiente. Le offerte finali per Caicedo così come per McAllister, che avevo preso per una decina di milioni dall’Argentinos Juniors, erano francamente irrinunciabili. Ma poi abbiamo acquistato il camerunese Baleba, classe 2004, i brasiliani João Pedro e Igor, l’olandese Verbruggen e, in prestito dal Barcellona, quel gran talento di Ansu Fati che però si è purtroppo infortunato di nuovo... ».
Qual è stato o quali sono state le persone che l’hanno ispirata quando ha deciso di cominciare la scalata presidenziale del Brighton?
«Due allenatori. In primis quel “mostro” di bravura che risponde al nome di Sir Alex Ferguson, una leggenda, un mito, un gentleman vecchio stampo, un autentico maestro di tattica e di pretattica, uno che sa insegnare il calcio ai giovani, a valorizzarli, a lanciarli, a proteggerli e al tempo stesso sa gestire magnificamente le più grandi stelle internazionali. E poi Pep Guardiola, altro fenomeno, altro guru del calcio, un Ferguson catalano con trent’anni di meno. Meritatamente campione d’Europa in carica con il suo City».
Cosa pensa di Jude Bellingham, fresco Golden Boy 2023?
«Uno dei più forti giocatori del mondo nonostante abbia solo vent’anni. Anzi, in questo momento direi che è il migliore in assoluto. Premio strameritato. Lo adoro, è un “lovely player”. Ho anche cercato di acquistarlo, lo volevo portare a tutti i costi a Brighton. Ma quando ho formulato la mia offerta al Birmingham City, nell’estate 2020, ho capito che il Borussia Dortmund era più avanti di noi nella trattativa e non ho potuto far altro che ritirarmi».
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