Bellingham e il paragone con Zidane: i dettagli che hanno sorpreso Ancelotti

Fisico, talento, generosità. Il Golden Boy 2023 continua a dare spettacolo in campo e a macinare record con la maglia del Real Madrid

Non solo gli ottantamila del Santiago Bernabeu. Ormai tutto il mondo canta Hey Jude. E Carlo Ancelotti dirige il coro. Convintamente. Persino un po’ incredulo, se possibile, perché nonostante il tecnico emiliano - il più titolato al Mondo - abbia ovviamente avuto modo di allenare una lista lunga così di talenti tra i più vari e variegati, beh, quasi quasi non si capacita di quanto abbia già fatto e di quanto giocoforza sia ancora destinato a fare Bellingham.

"Bellingham, regalo per il calcio"

«Jude non è un regalo per il Real Madrid, è un regalo per il calcio». Il bello è che cotanto altisonanti parole, Carletto, le ha pronunciate durante una conferenza stampa post Real Madrid-Napoli che in realtà pareva uno “speciale Bellingham”. Il 4-2 che ha puntellato il primo posto del girone di Champions League è diventato marginale rispetto all’ennesima super prestazione del Golden Boy inglese. E una, e due, e tre, e quattro domande tutte sul giocatore: quali potenziali di crescita ha? È un leader anche nello spogliatoio? Accostarlo a Zidane è una stupidaggine? La cifra spesa per acquistarlo sembrava enorme (100 milioni al Borussia Dortmund più ulteriori bonus), ma ora si sta rivelando ridicola rispetto al suo rendimento: concorda? E via così, interrotti solo dal fatto che s’era ormai fatta “una certa” e che persino un personaggio così umile e disponibile come Ancelotti aveva pur diritto di tornarsene a casa e lasciare la sala stampa del Bernabeu.

Real Madrid, i numeri incredibili di Bellingham

Quanto aveva detto sino a quel momento era comunque ottimo e abbondante, più che sufficiente ad inquadrare al meglio la prestazione superba grazie alla quale i Blancos hanno ribaltato il Napoli e utile a capire perché i numeri già monstre di Bellingham siano un semplice punto di partenza e non certo un punto d’arrivo. Numeri e record, si intende, quali i 15 gol segnati nelle 16 partite giocate sino ad ora dal 20enne nel real Madrid. Nello specifico, 4 di quei 15 gol li ha realizzati nelle quattro presenze collezionate in Champions League. Mai nessuno era riuscito a fare tanto al debutto con il Madrid, neanche Cristiano Ronaldo.

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Ancelotti, cosa lo ha colpito di Bellingham

«La verità è che Jude sorprende ogni giorno di più, ogni partita di più. E peraltro credo che non sorprenda solo noi, ma sorprenda tutto il mondo. Ovviamente lo apprezzo io che sono il suo l’allenatore, lo apprezzano i compagni, i tifosi come è normale che sia. Ma credo che in realtà tutti siano estasiati dal vedere un giocatore con queste qualità e con questa immagine positiva». Nello specifico, ecco cos’è che ha colpito l’allenatore del modo di giocare di Bellingham: «Non è difficile dire che Jude ha degli enormi margini di ulteriore crescita e che è destinato a raggiungere livelli incredibili: è un giocatore che ha talento, moderno, ideale per il calcio di oggi che è fatto di intensità e che ha bisogno di atleti che coprano il campo in maniera rapida».

La touchmap qui sotto indica tutti i punti del campo in cui l’inglese ha toccato palla in campo (per inciso, è il secondo giocatore del Real Madrid che ha ricevuto il maggior numero di passaggi, alle spalle soltanto di Toni Kroos: 72 e 89). La grafica mostra chiaramente che c’è una zona di maggior concentrazione di gioco, ovviamente, sul centro sinistra d’attacco; ma evidenzia anche che Bellingham ha “lasciato traccia” praticamente ovunque. Con quale dispendio di energie, è facile intuirlo. Meno semplice era semmai intuire con che rapidità le avrebbe recuperate, quelle energie. Ancora Ancelotti: «Sembrava molto stanco a metà secondo tempo… Ma ha impiegato 10 minuti per recuperare e negli ultimi 15 ha fatto la differenza. È incredibile».

Bellingham e il paragone con Zidane

E pensare che, come ha raccontato lo stesso Bellingham, da piccolo tutta questa voglia di giocare a calcio non ce l’aveva. In campo si metteva a raccoglier fiori per fare braccialetti per la mamma. «Ma ora se mi togliessero il calcio diventerei matto!». Capitolo Zidane, traendo anche spunto dal fatto che mercoledì sera Bellingham ha giocato con quello stesso modello di scarpe con cui il francese ha scritto pagine indelebili del calcio mondiale, le Adidas Predator nere con la linguetta rossa: «È difficile comparare calciatori che appartengono a due generazioni diverse - rimarca Ancelotti - : Bellingham in più rispetto a Zidane ha l’istinto dell’inserimento in area; invece Zizou rispetto a Jude aveva più qualità individuali. Ma il calcio moderno chiede giocatori fisicamente forti, che sono capaci di coprire molto campo e molto rapidamente». Sì, non c’è dubbio. Jude Bellingham da Stourbridge è il prototipo del giocatore moderno perfetto. O quasi. Carletto dixit: «Ecco: se proprio devo trovarlo, un difetto ce l’ha anche lui. Deve imparare meglio lo spagnolo. Visto? Nessuno è perfetto».

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Non solo gli ottantamila del Santiago Bernabeu. Ormai tutto il mondo canta Hey Jude. E Carlo Ancelotti dirige il coro. Convintamente. Persino un po’ incredulo, se possibile, perché nonostante il tecnico emiliano - il più titolato al Mondo - abbia ovviamente avuto modo di allenare una lista lunga così di talenti tra i più vari e variegati, beh, quasi quasi non si capacita di quanto abbia già fatto e di quanto giocoforza sia ancora destinato a fare Bellingham.

"Bellingham, regalo per il calcio"

«Jude non è un regalo per il Real Madrid, è un regalo per il calcio». Il bello è che cotanto altisonanti parole, Carletto, le ha pronunciate durante una conferenza stampa post Real Madrid-Napoli che in realtà pareva uno “speciale Bellingham”. Il 4-2 che ha puntellato il primo posto del girone di Champions League è diventato marginale rispetto all’ennesima super prestazione del Golden Boy inglese. E una, e due, e tre, e quattro domande tutte sul giocatore: quali potenziali di crescita ha? È un leader anche nello spogliatoio? Accostarlo a Zidane è una stupidaggine? La cifra spesa per acquistarlo sembrava enorme (100 milioni al Borussia Dortmund più ulteriori bonus), ma ora si sta rivelando ridicola rispetto al suo rendimento: concorda? E via così, interrotti solo dal fatto che s’era ormai fatta “una certa” e che persino un personaggio così umile e disponibile come Ancelotti aveva pur diritto di tornarsene a casa e lasciare la sala stampa del Bernabeu.

Real Madrid, i numeri incredibili di Bellingham

Quanto aveva detto sino a quel momento era comunque ottimo e abbondante, più che sufficiente ad inquadrare al meglio la prestazione superba grazie alla quale i Blancos hanno ribaltato il Napoli e utile a capire perché i numeri già monstre di Bellingham siano un semplice punto di partenza e non certo un punto d’arrivo. Numeri e record, si intende, quali i 15 gol segnati nelle 16 partite giocate sino ad ora dal 20enne nel real Madrid. Nello specifico, 4 di quei 15 gol li ha realizzati nelle quattro presenze collezionate in Champions League. Mai nessuno era riuscito a fare tanto al debutto con il Madrid, neanche Cristiano Ronaldo.

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