Il ricordo di Scirea al Golden Boy, l'omaggio di Chiellini

Il difensore della Juve durante la presentazione del docufilm di Buffa: «Indosso la fascia che fu la sua, è qualcosa di importante»
Il ricordo di Scirea al Golden Boy, l'omaggio di Chiellini

TORINO - Emozione pure durante la proiezione della prima puntata del docufilm di Federico Buffa su Gaetano Scirea che andrà in onda il 22 e il 26 dicembre su Sky. Un'opera struggente, ma soprattutto educativa, che darà l'occasione a chi non ha conosciuto il grande Gaetano di scoprire uno dei più grandi personaggi del calcio mondiale di ogni tempo, per chi ha vissuto quell'epoca sarà difficile trattenere una lacrima. Chiellini, che di Scirea è un ideale erede, con la sua fascia di capitano, spiega: «Indosso la fascia di capitano che è stata la sua. E' qualcosa di importante, ho dedicato un libro alla storia si Scirea. Io sono qua per Mariella e Riccardo, li ho conosciuti da quando sono alla Juventus ed è attraverso di loro che ho conosciuto Gaetano. Per il resto tutti i valori che ha tramandato li ho conosciuti nell'ambiente Juventus. Mariella e Riccardo hanno portato avanti questi valori e ho la fortuna di condividerli. Vivo con Ricky tutti i giorni, lui è il tattico della Juventus. E il minimo è stato scrivere con Sapegno e Mariella quel libro. Buffa parlava prima del calcio di strada, che ho conosciuto anche io. Oggi non è più possibile fare così, volevo cercare di tramandare questi valori che nelle nuove generazioni possono essere utili. Essere calciatore oggi significa essere ascoltato, quindi un onore per l'educazione delle nuove generazioni». 

BUFFA SPIEGA - Federico Buffa che ha curato il film, spiega: «Tecnicamente è Buffa racconta, ma questa volta ci sono tutti quelli che l'hanno conosciuto che lo raccontano. Ho avuto la fortuna di conoscere il fratello maggiore di Scirea, la famiglia che lui ha creato con Mariella e Riccardo. Ma quello che mi ha sorpreso di più sono stati i suoi avversari, quelli del Toro: ho parlato con mezzora con Zaccarelli e mi ha raccontato di quei derby infuocati, ma ho percepito il grandissimo rispetto per lui, la sua intelligenza. Mi ha detto: noi tutti guardavamo Luisito Suarez, il preferito anche da Gaetano che come Suarez calciava in tutti i modi possibili. Spesso mi sono trovato nella condizione in cui chiedevo: posso metterla? Ci sono aspetti estremamente intimi, famigliari, emozionanti. E' un bel momento raccontare ai quindicenni chi era Scirea. Perché tutti abbiamo perso il gusto di giocare per strada, con le scarpe sbagliate, con la mamma che ti insegue, con quella spontaneità che si è persa al giorno d'oggi»

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