Juventus, che batosta a Madrid: l'Atletico vince 2-0. Mandzukic manda in gol Gimenez e il futuro interista Godin

Andata degli ottavi di Champions. La squadra di Allegri non regge il ritmo dei colchoneros: Oblak impegnato solo da una punizione di Cristiano Ronaldo e nel finale da Bernardeschi. Il Var aiuta, ma non basta. Troppo remissivi i campioni d'Italia, male Dybala
Juventus, che batosta a Madrid: l'Atletico vince 2-0. Mandzukic manda in gol Gimenez e il futuro interista Godin© LAPRESSE

TORINO - A Madrid, una delle notti più buie per la Juventus di Massimiliano Allegri: perde 2-0 contro l’Atletico Madrid nell’andata degli ottavi di Champions e non dà mai la sensazione di poter reggere l’impeto dei colchoneros. Segnano i due difensori centrali, uruguaiani, nella ripresa: Gimenez e Godin (futuro…interista), con assist involontario di Mandzukic in entrambi i casi, nell’ultimo c’è pure la deviazione di Cristiano Ronaldo. Una brutta gara quella dei bianconeri, capaci di impegnare Oblak solo con CR7 su punizione in avvio e poi nel finale con Bernardeschi. Male Dybala, male i centrocampisti, sempre in sofferenza i difensori. Il Var dà una mano ai campioni d’Italia in un paio di occasioni, poi però la foga dell’Atletico ha la meglio su una Juve che non ha ritmo ed è troppo remissiva. Nel ritorno allo Stadium occorrerà un’altra partita, un altro atteggiamento. Giocando così, la Champions diventerà una chimera. Ma la vera Juve può ribaltare l'Atletico di Simeone che si rende prtotagonista di un gesto volgare, alla fine.



LE SCELTE - Al Wanda Metropolitano, lo stadio che ospiterà anche la finale di Champions League, Allegri mette De Sciglio a destra in difesa con la ritrovata coppia Chiellini-Bonucci, Bentancur sostituisce l’operato Khedira in mezzo e davanti Mandzukic con Dybala e Cristiano Ronaldo. Simeone schiera dall’inizio Diego Costa e fa partire il grande ex Morata dalla panchina. Il clima è caliente al punto giusto e i Colchoneros confidano nel tifo. Numerosi anche i tifosi bianconeri al seguito.


SZCZESNY C’È - Juve in  maglia nera, solita maglia da “materassai” quelli dell’Atletico. La prima girata è di Griezmann, contratto da Matuidi. Gli spagnoli chiedono il rigore. Tocca al Var: si prosegue e sospiro di sollievo per i bianconeri, ma Pjanic riprende il francese per il rischio corso. Diego Costa mette in difficoltà la difesa di Allegri. Ovviamente per Cristiano Ronaldo fischi sonori ogni volta che tocca palla: lo temono assai, li ha bucati già 22 volte in passato. Gimenez ci mette il fisico per fermare CR7: punizione da fuori del portoghese ma Oblak è bravo a mandarla sopra la traversa. Il ritmo è notevole, come la grinta messa in campo. Al 12’ è Bonucci a sfiorare il gol di testa e Simeone trema. L’Atletico è pericoloso sulle palle inattive, la Juve è concentrata. Al 15’ para Szczesny su tiro di Thomas Partey. Mandzukic di testa: fuori misura. La gara è tattica, equilibrata e molto tesa, si può sbloccare da un momento all’altro. Al 27’ si reclama il rigore, De Sciglio ferma Diego Costa in modo rocambolesco, candendo: punizione da fuori per il Var. Girellona tira direttamente in porta, il polacco della Juve devia in angolo, reattivo. Allegri urla, si fa sentire e chiede massima attenzione, soprattutto ai centrocampisti un po’ fuori dal gioco. CR7 prova un contropiede, fermato. Dybala con il sinistro: Oblak blocca a terra. Si finisce con Cristiano che fa il segno “5” (come le Champions vinte, contro le zero dell'Atletico).

DOPPIETTA URUGUAGIA - Nessun cambio e si ricomincia. Al 5’ scappa Diego Costa e davanti al portiere bianconero sbaglia incredibilmente, con Chiellini incredulo e impossibilitato a intervenire.  Ci prova Pjanic da lontano: non va. Girellona scappa al 7’: Szczesny sulla traversa, Chiellini spazza. La Juve trema. Poi l’Atletico chiede un altro rigore per mano di Mandzukic in mischia: si può proseguire. E’ bagarre, giallo per Alex Sandro che salterà il ritorno. A bordocampo, si scalda Alvaro Morata. Entra l’ex per Diego Costa, applauditissimo nonostante quell’errore che grida vendetta. Si incunea CR7: angolo. La partita continua a essere molto equilibrata, servirebbe un guizzo e serve comunque pazienza: scoprirsi è deleterio. Allegri prepara la mossa Emre Can, nel frattempo, ma vuole capire come stia Pjanic che dice: aspetta. Al ’69 cross di Filipe Luis e gol di Morata che accende il Metropolitano. L’arbitro va a vedere il Var per una spinta su Chiellini: rete non convalidata e fallo dello spagnolo. Dentro Can, a questo punto. Al 77’ l’Atletico passa davvero, su azione di angolo, segna in spaccata Jimenez (servito da… Mandzukic). La Juve chiede fallo su Bonucci, l’arbitro non ci sta.  Sotto per un gol, Allegri mette Bernardeschi per Dybala. I bianconeri rischiano anche il bis sulle palle inattive, dove i colchoneros svettano. E l’interista Godin fa il 2-0 a porta vuota (di nuovo assist di Mandzukic, deviazione sfortunata di CR7). Per la Juve è notte fonda, dentro anche Cancelo, ma il cronometro è implacabile. Bernardeschi impegna Oblak che però non si fa sorprendere. Anche CR7 tenta di bucare il portiere dell’Atletico, ma non ci riesce in acrobazia. E finisce così, con i padroni di casa vittoriosi 2-0. Allo Stadium servirà un’impresa, servirà un’altra Juve.        

Le formazioni iniziali
Atletico Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Gimenez, Godin, Filipe Luis; Koke, Thomas Partey, Rodrigo, Saul; Griezmann, Diego Costa. All. Simeone.
Juventus (4-3-1-2): Szczesny; De Sciglio, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi; Dybala; Mandzukic, Cristiano Ronaldo. All. Allegri.

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