Juventus, la Champions in 10 punti: Cristiano Ronaldo contro tutti

CR7 ha programmato una primavera al top, ma sarà una delle edizioni più belle e dure di sempre
Juventus, la Champions in 10 punti: Cristiano Ronaldo contro tutti© Juventus FC via Getty Images

DISTRAZIONI E AFFINI
1) I difetti della Juve possono essere esiziali in Champions?
Le Juventus di Allegri sono spesso più quadrate e organizzate nella seconda parte della stagione. E’ quindi lecito attendersi molte meno distrazioni in fase difensiva e svarioni nelle ripartenze che fin qui non hanno compromesso il campionato, ma hanno evidenziato qualche pecca che la Juventus dovrebbe correggere per affrontare la Champions con più sicurezza. Certe leggerezze difensive (per esempio sulle palle ferme) nelle sfide a eliminazione diretta possono essere letali.

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IL GRANDE RISCHIO
2) L'Atletico Madrid può eliminare la Juve agli ottavi di finale?
Solo ed esclusivamente se i campioni d’Italia non si faranno trovare pronti già in occasione della gara d’andata al Metropolitano. In questo momento, infatti, la Juventus è chiaramente favorita. Gli uomini di Diego Pablo Simeone disputeranno i primi 90 minuti dell’eliminatoria come se non esistesse la partita dello Juventus Stadium. I deludenti risultati ottenuti, quest’anno, in trasferta obbligano, infatti, i colchoneros a fare di tutto per presentarsi allo Juventus Stadium con un risultato favorevole da difendere.

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L’UOMO DECISIVO
3) Ronaldo è pronto per il suo solito sprint di primavera?
Ronaldo sa che il mondo lo applaudirà di certo qualora vincesse il campionato con la Juventus, ma lo attende, spietato, all’appuntamento con la Champions League. E lui è il primo a volere quel trofeo che lo consacrerebbe come il più grande di tutti i i tempi. Per questo ha programmato una primavera al top, ben consapevole di quello che serve per alzare la Coppa che il popolo juventino si aspetta da lui.

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L’EFFETTO SOLSKJAER
4) Con il cambio di allenatore, lo United sarà la mina vagante?
L'addio a Mourinho ha dato tranquillità a tutto l'ambiente. Va detto che la squadra non ha certo la qualità assoluta delle migliori d'Europa, soprattutto in difesa dove solo alla quarta partita il norvegese è riuscito a chiudere senza subire gol (un fattore che poi è diventato il suo primo vanto a fine gara, a testimonianza di quanto questo pesasse mentalmente). Per il resto il lato psicologico può certamente influire.

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PREMIER PIÙ CHAMPIONS
5) Il Liverpool reggerà lo stress del doppio impegno?
Il rischio è proprio quello: arrivare sul filo di lana in due competizioni (Premier e Champions) e non vincerne neanche una. Lo stesso Klopp mette le mani avanti dicendo che non è sua intenzione perdere un’altra finale (viene da 6 delusioni di fila). Quel che è certo è che fin qui il gruppo ha mostrato di garantire rotazioni funzionanti. Può essere un vantaggio, ma anche un boomerang, soprattutto in una competizione in cui si decide tutto in 180’ o in 90’.

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LA VOGLIA DI RIVINCITA
6) Il Barcellona è davvero la favorita come dice Allegri?
L'eliminazione rimediata la scorsa primavera all'Olimpico di Roma non è stata ancora digerita da un Barcellona che, dopo aver vinto 7 degli ultimi 10 campionati, punta dritto verso la Champions. È stato lo stesso Lionel Messi a sottolineare che quest'anno l'obiettivo principale è «la coppa più bella». E la verità è che all'altalenante avvio di stagione in Liga ha fatto da contraltare una fase a gironi di Champions Legue brillante. E se Messi ci crede, tutto è possibile.

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ANCHE I RICCHI PIANGONO?
7) Il Manchester City di Guardiola ha dei punti deboli?
Si, principalmente due. Il primo è la giovane età media della squadra. E non è un caso se Guardiola ricorda questo dato molto spesso nelle sue conferenze stampa. Non è retorica. L’altro aspetto è emerso ultimamente e riguarda la difesa. Il City concede almeno un gol da 7 partite, e si è sempre fatto raggiungere dopo il vantaggio nelle ultime 5 (compresa la Coppa di Lega). Guardiola e il motivatore Estiarte devono lavorare sulla tenuta psicologica di una squadra avvezza a vincere e arrotondare dopo il vantaggio.

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ABITUDINE ALLA COPPA
8) Il Real Madrid risogerà come a ogni primavera?
«Quando suona l’inno della Champions League, il Real Madrid è sempre favorito». Non quest’anno. Non senza Cristiano Ronaldo. Florentino Pérez ha colpevolmente sottovalutato le conseguenze dell’addio. Ne sa qualcosa Julen Lopetegui, esonerato dopo due mesi. In questo momento, non c’è niente che faccia pensare che i campioni d’Europa in carica possano puntare al quarto titolo consecutivo perché, a differenza di Zinedine Zidane, Santiago Solari non potrà contare sui gol di CR7.

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IL DILEMMA FRANCESE
9) Il Psg fallirà ancora il grande salto europeo?
Ok, la Ligue 1, ossia la massima serie francese, non è un campionato realmente competitivo da molti anni ormai, ma questo Paris Saint-Germain rischia d’essere la vera sorpresa, l’autentica mina vagante di questa Champions League: i gol del Matador Cavani e di Mbappé, i guizzi del Fideo Di Maria, i numeri e la classe di Neymar Junior possono colmare il gap tra i transalpini e le corazzate europee. Attenzione, dunque: i campioni di Francia possono arrivare molto avanti.

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I SOTTOVALUTATI
10) Il Bayern Monaco può sorprendere tutti?
Gary Lineker, uno degli attaccanti più forti della fine del ventesimo secolo lo sostiene da sempre: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vincono i tedeschi». Il Bayern Monaco proverà ad affidarsi ai gol di Lewandowski e alla classe e all’estro di Robben e Ribéry per confermare, anche nella fase a eliminazione diretta, quanto di buono fatto vedere nel girone, stradominato e concluso al primo posto davanti all’Ajax.

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DISTRAZIONI E AFFINI
1) I difetti della Juve possono essere esiziali in Champions?
Le Juventus di Allegri sono spesso più quadrate e organizzate nella seconda parte della stagione. E’ quindi lecito attendersi molte meno distrazioni in fase difensiva e svarioni nelle ripartenze che fin qui non hanno compromesso il campionato, ma hanno evidenziato qualche pecca che la Juventus dovrebbe correggere per affrontare la Champions con più sicurezza. Certe leggerezze difensive (per esempio sulle palle ferme) nelle sfide a eliminazione diretta possono essere letali.

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