MANCHESTER - «Sei un virus». L'ultima uscita di Mourinho contro Pogba, nello spogliatoio del Manchester United dopo la partita pareggiata 2-2 contro il Southampton, è l'ennesimo picco di un rapporto che da un anno a questa parte sta peggiorando a vista d'occhio, e che non sembra più ricomponibile. Il tecnico portoghese e Paul Pogba non si sopportano più, ma al di là di quello che si sono detti, dei toni, dell'accaduto e di quel che dovrebbe restare nello spogliatoio, ciò che dovrebbe maggiormente far notizia è il fatto che per l'ennesima volta quel che è accaduto è stato spifferato ai quattro venti ed è diventato di dominio pubblico. Ed è questo, chiaramente, che maggiormente pesa nell'economia di un rapporto che ormai non sta più insieme nemmeno se - come fatto dall'entourage di Pogba nell'ultimo mese - si cerca di salvare le apparenze.
«Non rispetti gli altri e danneggi chi ti sta intorno » avrebbe detto il tecnico, secondo quanto riportato, all'indirizzo del francese. «Non rispetti nemmeno chi sta sugli spalti», le parole pronunciate all'indirizzo del campione del mondo da un Mourinho che ieri ha visto il Manchester City volare a +16 ed oggi con la vittoria dell'Arsenal ha visto salire a 8 quella dalla quarta posizione, ovvero da quella qualificazione Champions che secondo i beneinformati sarebbe l'obiettivo minimo posto al tecnico per la fine della stagione, come condizione per tenere il suo posto. Un anno fa lo United era secondo a -8 dal City, oggi i punti sono raddoppiati e la squadra è scivolata 6 posizioni indietro. "In questo modo uccidi la mentalità delle persone buone e oneste accanto a te" è stato l'apice di una reprimenda durissima in una gara in cui Pogba non ha certo brillato, ma in cui è davvero difficidifficile salvare qualcuno, a parte il solito Rashford, in una prova complessivamente opaca ma in cui il non gioco è da imputare al 100% alle attitudini della direzione tecnica della squadra.
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